
I pesci non esistono (Why fish don’t exist), pubblicato nel 2020 da ADD Editore, è stata una piacevole scoperta. Nel suo partire da una semplice domanda posta da una bambina: “Papà, che senso ha il mondo?”, mi ha preso la mano, mi ha guidato attraverso mondi sconosciuti e poi mi ha preso a schiaffi, donandomi una nuova prospettiva. Vorrei che le sberle fossero tutte così, ricche e sorprendenti.
Ma veniamo a noi. Vi piace la scienza? Sapete chi è stato David Starr Jordan? No, nemmeno io; mai sentito, davvero. Nome banale, cognome comune. Ma Lulu Miller, complice una fissazione di lunga data, lo conosce molto bene, e con lei anche il mondo accademico statunitense. È proprio raccontando di lui che la Miller ne approfitta per ribaltare credenze e approfondire pezzi di storia che ne hanno un gran bisogno. Non voglio spoilerarvi niente, ma questo libro racchiude un sacco di chicche.

Parte col botto, poi pare rallentare. Non demordete: le ultime pagine servono a chiudere il cerchio, e una volta chiuso è tutto un divenire. Un libro che parla del senso della vita, dell’importanza del cambiamento e della prospettiva personale in modo diverso, partendo dal già esistito, dal già vissuto. Perché ognuno di noi, come la scienza e come la storia, è schiavo del tempo, di quello che scorre e di quello che vive. Cambiare idea, adesso lo sappiamo, deve far parte del paradigma. E questo è proprio un inno alla vita, una vita con occhi diversi che forse, mai, ci hanno insegnato.
Cito Yeats, passando il testimone:
“Un altro mondo esiste, ma è dentro questo”.
Buona scoperta.
PS: Lulu Miller è stata recentemente ospite di una puntata del podcast “The Hilarious World of Depression”, dove è stata invitata a parlare del suo rapporto con la depressione e di come sia nato il libro. A me è piaciuto molto e, se posso consigliarvi, non fatevi frenare dal fatto che sia in inglese. E’ una lingua troppo importante oggigiorno per farsi frenare da un pregiudizio nei nostri – e suoi – confronti: solo immergendoci al suo interno, se non si hanno altri mezzi, si può migliorare.
Enjoy! 🙂
Lunghezza: 216 pagine
Genere: Narrativa/Autofiction
Votazione personale: ✮✮✮✮✮
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