La Canzone di Achille e la mitologia raccontata bene

© Madeleine Miller (foto di Nina Subin)

Orbene, ordunque, orsù. Dopo tanto aspettare, eccomi giunta alla fine di questa romanzo.

Le aspettative erano molto alte – la maggior parte delle quali sono state raggiunte – ma vorrei affrontarle per bene, una ad una.

Io ho letto la versione non cartacea – in tempi di magra, il Kindle lo amo – e sebbene, solitamente, io preferisca la carta al digitale, devo dire che stavolta non ne ho sentita la mancanza. Insomma: quando un libro riesce a catturarti, c’è poco da fare.

La canzone di Achille non nasce da una mente qualsiasi: la scrittrice, che ha una formazione classica e insegna greco e latino alle superiori, ha studiato per anni col fine ultimo di scrivere una storia il più possibile fedele al racconto epico da cui è tratta. Dieci anni le son voluti per questa prima opera; dieci. Sì, lo sappiamo: è la storia di Achille e Patroclo scritta dal punto di vista di Patroclo. Ma è proprio questo a renderla una storia da leggere? Secondo me, no. Partiamo per gradi.

Copertina ediz. Universale Economica Feltrinelli

Sono approdata a questo romanzo dopo aver letto Circe, sempre scritto da Madeleine Miller e che considero uno dei libri più belli letti negli ultimi anni, non solo perché conservo in me una grande passione per il mondo classico da quando sono bambina e che questo libro mi ha risvegliato, ma anche, e soprattutto, per la dolcezza e la melodia che traspare da ogni frase e parola. La canzone di Achille, da questo punto di vista, non mi ha deluso, anche se non ho molto apprezzato le parole messe in bocca ad Achille, che per la maggior parte della storia sembra possedere l’empatia di un sasso. Va bene che è un eroe, ma bastava davvero un filino in più di enfasi per dargli quello spessore in più che ho sentito essergli mancato. Ecco, questa è la prima ma anche l’ultima critica che sento di muovere a questo romanzo.

Ne ho lette di ogni, recentemente: da “non sapevo di essere in un harmony” a “l’autrice ha frequentato troppo spesso Wattpad”, le recensioni si sbizzarriscono. Io, sinceramente, harmony non l’ho trovato. Certo, non aspettatevi scene di guerra e di trucidazioni col sangue che proprio lo vedete spruzzare a destra e a sinistra. La guerra è affrontata con dolcezza, non so come altro descriverla, esattamente in linea con tutta l’atmosfera del romanzo. Ricordiamoci che, in fin dei conti, è una storia d’amore. Alla luce di ciò, dico: è fedele alla vera storia, porta alla luce una relazione amicale – che in antichità aveva un labilissimo confine con l’amore, come ci ricordano i filosofi -, porta il mito agli occhi dei giovani, rendendolo più accessibile, forse più comprensibile. È davvero un demerito? No, non lo è. Ben vengano i romanzi scritti bene che modernizzano il linguaggio dell’epica. Ben vengano.

Lunghezza: 382 pagine

Genere: Romanzo/Fiction storica

Votazione personale: ✮✮✮✮✮

Pubblicità

4 risposte a “La Canzone di Achille e la mitologia raccontata bene”

  1. Ho apprezzato il romanzo, però capisco chi sostiene che si tratti un po’ di una fanfiction, per quanto ben scritta. Infila tutti i vari topoi della fanfiction in una storia che ne era del tutto priva. Ciò non toglie che sia un buon romanzo.

    "Mi piace"

    1. Credo che fanfiction lo sia per forza, se consideriamo il significato del termine. Chiunque reinterpreti qualcosa di già scritto, richiamando personaggi appartenenti a una storia già raccontata, sta facendo fanfictioning. Dovremmo per questo chiamare fanfiction ogni produzione artistica basata sull’Iliade, ad esempio? Secondo questo ragionamento, sì: Troy è una fanfiction, tutte le narrazioni letterarie della vicenda sono fanfiction e via dicendo. La Miller se ci pensiamo non ha messo molta fiction, al di là delle parole infilate in bocca ai personaggi: il rapporto tra Achille e Patroclo sfociava davvero nell’amore fisico, come tanti rapporti amicali dell’epoca. Trattare il libro come fanfiction wappaddiana mi pare solo voglia gettare addosso all’opera del discredito che, a mio parere, non merita. Non mi pare che Troy sia stato percepito così, e la fiction di quel film era di gran lunga maggiore e tutta indirizzata verso quello che il pubblico avrebbe voluto vedere (e che io non rimpiango, anzi, Brad Pitt in quel film ha conquistato tutta la mia attenzione :P).

      Quindi sì, fanfiction, ma nella misura in cui tutto quello che riprende una storia precedentemente raccontata e ne fa un retelling narrativo lo è.

      Grazie mille per lo spunto di riflessione! 🙂

      "Mi piace"

      1. non la penso così ma ho recensito anche io il libro dove spiego le mie motivazioni https://libriitaliani.wordpress.com/2022/02/16/la-canzone-di-achille-non-e-la-mia-iliade/

        Piace a 1 persona

      2. Passo a dare un’occhiata 🙂 mi piace un sacco scambiare opinioni con chi la pensa diversamente, lo trovo molto arricchente!

        "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: