Quando ero bambina, poco dopo aver imparato a leggere e a scrivere, ci fu un’estate in cui m’inventai un gioco curioso: appena finito il Geronimo Stilton di turno, acchiappavo foglio e penna e lo trascrivevo sul quaderno trasformando, però, la prima persona nella terza persona singolare. Quando la mano era stanca, correvo da nonna e la obbligavo a giocare con me: lei scriveva e io dettavo.

Non so bene a che età corrisponda questo ricordo; ero piccola, sicuramente uno dei primi anni delle scuole elementari, quando i compiti erano ancora una gioia e non un tedio da fuggire. Li lessi tutti, i Geronimo Stilton, ma non tutti li trascrissi, che comunque ero una bambina occupata – e chissà poi mia nonna quante imprecazioni ha tirato, quei pomeriggi d’agosto in campagna. Però questo è il mio primo ricordo legato alla lettura, a quanto mi piacesse vivere nei racconti che leggevo al punto da non volermene separare mai, nemmeno nei giochi, e ci ritorno ogni qual volta mi capita di pensare alla me bambina, energica, riccioluta e senz’altro selvaggia.
Ognuno di noi ha quel ricordo lì, quello che tiri fuori per sentirti a casa, per sentirti forte in te stesso, per sentirti al sicuro, per riassaporare quell’emozione bambina che sì, sarai anche cambiato, ma qualcosa di quello che eri permane e permarrà per sempre, e quell’emozione lì, legata al ricordo, è proprio la cosa che ti collega a quel bambino – quel bambino che sei, quel bambino che non smarrirai.

Devo tanto, a Geronimo Stilton, e con me tanti altri bambini già cresciuti o in procinto di farlo. Nato dalla fantasia di Elisabetta Dami, la prima uscita è datata 1997 e porta il nome di Dami Editore, casa editrice fondata dal padre della scrittrice, Piero Dami. Le edizioni italiane sono poi state acquistate da Giunti Editore nel 2002. Geronimo Stilton è stato tradotto in 50 lingue e le copie vendute nel mondo ammontano a circa 40 milioni.
Q U A R A N T A M I L I O N I.
Non è mica facile, sopravvivere al tempo che passa, ai bambini che cambiano, alla società che non è mai uguale a sé stessa. Eppure, Geronimo Stilton persiste e insiste. Tra l’altro una delle ultime uscite si intitola Influencer per caso, e se non è stare al passo dei tempi questo, ditemi voi cos’è.
Avrete ormai intuito che uno dei titoli a cui sono più affezionata porta proprio il nome del topo di Topazia. Poi, sì, ne sono arrivati molti altri e tanti di loro non si scolleranno probabilmente mai dal mio cuore di lettrice. Ma quello è un po’ più speciale.
Ma adesso voglio sapere il vostro ricordo più intimo legato alla lettura, a quale libro è legato, se è collegato a un vostro parente, se eravate voi a leggerlo o qualcun altro per voi, se è stato da piccoli o da grandi, oppure da adolescenti. Sono super curiosa, e se vi va scrivetelo nei commenti, così da creare uno scrigno di ricordi e scaldarci la giornata a vicenda.
Altrimenti, vi aspetto su Instagram.
Vi aspetto e vi abbraccio,
giù
Rispondi