“Dentro la foresta primordiale
c’è un’Accademia del bene e del male.
Ci son due castelli, come teste gemelle:
uno benigno
l’altro maligno.
Prova a fuggire: le vie son bloccate.
L’unica uscita è una storia di fate.”
Sophie è bella e sa di esserlo. Cura il corpo, fa buone azioni, e sogna che un giorno il suo principe la salvi dalla torre di un castello in groppa a un destriero. Agatha, invece, vive in un cimitero e puzza. A Gavaldon, dove ogni anno il Grande Maestro rapisce due ragazz* affinché frequentino l’Accademia del Bene e del Male, sono migliori amiche. E l’una sa qual è il ruolo dell’altra. Finché giunge la notte del rapimento, Sophie sa di essere la più bella e la più misericordiosa; quando viene rapita, esattamente come sperava, finisce però nella scuola del Male. E Agatha in quella del Bene.
All’Accademia insegna a essere i perfetti protagonisti di una favola: in quella del Bene si trasformano ragazz* già bellissim* in principesse e principi, e in quella del Male si educa quell* che si spera siano i cattivi e le cattive capaci di riportare il Male sulle vette delle storie.
Sophie, però, non ci sta: lei è buona, per la miseria! E vuole dimostrarlo a tutti e tutte! Ma cosa significa, essere buona? E cosa significa, invece, essere cattiva? Su questa differenza è basato l’intero libro: la penna di Chainani – brillante e intelligente – esplora attraverso l’utilizzo dell’iperbole e degli stereotipi cosa stia dietro il bene e dietro il male, e che essere buon* o cattiv* alla fine è un confine labile, di cui forse ha poco senso parlare.
Divertente e dalla trama accattivante, l’Accademia del Bene e del Male è un libro per ragazz* perfetto per gli amanti delle storie fantastiche. Avete presente le atmosfere alla Molto molto lontano, in Shrek? Se la presenza di favole vi è piaciuta e vi ha fatto sentire a casa, qui vi sentirete allo stesso modo. Uniamoci un setting scolastico di tutto rispetto – con materie strampalate ma perfette per ognuna delle due scuole e professori altrettanti bizzarri – e abbiamo uno storia perfetta. I personaggi sono costruiti benissimo, la loro evoluzione è unica e coerente, e l’atmosfera scolastica è resa così bene, ma così bene, che avrei voluto frequentarla anche io, una delle due scuole.
Il libro fa parte di una saga che ad oggi consta di sei libri. Mi chiedo come abbia fatto a non scoprirla prima, e perché l’abbia lasciata a marcire in libreria senza darle un occasione. Anzi, lo so: vogliamo parlare della copertina? Sì, lo vogliamo fare? A mio parere, per quanto esplicativa, è fuorviante: dà del libro l’idea che incarni lo spirito del trash, anche se di trash non ha proprio niente. Anzi, è un gioiello: sono sicuro che anche voi, ammaliati dalla storia, se arrivate a dargli una possibilità la penserete allo stesso modo.
Se non ne avessi sentito parlare da Giulia di @lazybooklady, sarebbe stata un’estate diversa: niente Sophie, niente Agatha, niente figlio di Lancillotto a difesa dell’onore principesco. Fidatevi: se si coglie l’esagerazione, è un capolavoro unico nel suo genere. E poi, voglio dire, quale miglior momento per recuperarla se non prima dell’uscita, a ottobre, del film su Netflix? QUI vi lascio il teaser.
Avete mai sentito parlare di questa saga? Vi ispira?
Vi aspetto nei commenti!
A presto,
g
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