
GUARDA LE LUCI ✨
Avete mai letto un libro ambientato in un supermercato?
🛒 Piccolo, grande, sconosciuto o appartenente a una famosa catena, poco importa: il supermercato come non-luogo ha sempre la stessa forma, le stesse luci e gli stessi meccanismi di vendita. Quando ci si entra, lo si riconosce.
✍🏻 Quando, nel 2012, il suo editore gli chiede di partecipare alla collana «Raccontare la vita», Ernaux decide di raccontare un luogo che di vita ne vede passare tanta – l’ipermercato – e di farlo in forma diaristica, appuntandosi i pensieri per circa un anno.
🛒 Il resoconto che ne esce è chiaro come uno studio sociologico. Quasi totalmente scevro di interpretazioni, Ernaux consegna il suo sguardo alla memoria, tema a lei caro e ricorrente in tanti suoi scritti. Però stavolta la narrazione si impoverisce, divenendo fotografia e meno letteratura: del supermercato vediamo tanto, ma manca qualcosa.
✍🏻 Il fatto è che di storie, dentro in libro, non ce ne sono. Flebilmente si iscrive nella biografia della scrittrice, divenendo fatto altro, estemporaneo. Sì, incontra persone e lavoratori, e su di loro solleva interrogativi, ma rimangono sulla pagina per poco tempo, scomparendo nel minuzioso studio che Ernaux sta componendo.
🛒 Se mi sono mancate delle storie a cui aggrapparmi e affezionarmi, la parte sociologico è portavoce di grande dettaglio; una riflessione, in particolare, mi è rimasta impressa: il fatto che del supermercato, nella letteratura, poco si parli. Eppure è un luogo che tutti frequentiamo. Com’è che ce ne dimentichiamo così, come fosse invisibile?
✍🏻 Secondo Ernaux, questa dimenticanza è relativa alle donne: è a loro che il supermercato è connesso, è loro che si presuppone facciano la spesa. È la femminilizzazione di uno spazio, ad averlo reso poco importante.
Cosa ne pensate? Avete in mente delle opere letterarie che parlano o sono ambientate in un supermercato? 🤔
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