Tasmania – Paolo Giordano

“Se proprio dovessi, sceglierei la Tasmania. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un’isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda.”

Dove scappereste sapendo che il mondo sta per finire? Qual è il vostro porto sicuro, il luogo a cui pensate quando le cose vanno male?

Di Tasmania mi ha colpito la copertina. I colori, la struttura. Delicato, ho pensato. Ma di cosa parlerà mai, con un titolo così? Neanche la quarta di copertina è riuscita a farmi tessere un’idea. L’ho cominciato con poche aspettative, quindi, che non fossero il piacere della forma.

Paolo vuole scrivere un libro sulla bomba atomica. Cosa è successo a Hiroshima e Nagasaki? Una fine del mondo, si risponde: piovuta dal cielo, la bomba ha segnato una popolazione, per non dire l’intero pianeta.

Per casuale correlazione, Paolo sta vivendo una fine dopo l’altra: con la compagna le cose non vanno bene, e gli amici sono uno più impelagato dell’altro. Tante crisi, insomma, e Paolo le vive e le vede passare senza potere. Spettatore e protagonista in un affresco di identità complesse che si compenetrano ma non si capiscono, Paolo ritornerà a sé stesso nell’unica dimensione che distrugge per ricreare: la crisi. Ma stavolta è la sua.

Parlare di questo libro senza parlare di scrittura significa minimizzare. Morbido, preciso, di un’umanità disarmante. Pieno di storie, di vite che pulsano, di fini e di inizi. Un libro di contingenze e di correlazioni. Un libro ampio come lo è la vita che si gioca sull’equilibrio del male e del bene, che non sono poli opposti ma oscillazioni di una stessa linea.

Tasmania è quel luogo salvifico in cui, giunto il pericolo, uno dei personaggi dice di volercisi rifugiare. Per alcuni, la propria Tasmania è una persona; per altre è un luogo, un posto sicuro; per altre ancora, Tasmania è un odore, una sensazione, un ricordo. La mia Tasmania sono i libri capaci di mostrarmi ciò che non vedo.

Questo è un libro che potrebbe mettere d’accordo molti lettori, e ve lo consiglio sia per la scrittura che per la trama. Ah, anche per la copertina. Ho già detto che voglio il cartonato attaccato in camera? 🤣

Lo avete letto? Vi ispira?

Ps: secondo l’annuale Classifica di Qualità del Corriere della Sera, Tasmania è al primo posto!

★ ★ ★ ★.5

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: